FLAVIO SALA

- chitarrista classico

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A come Abbellimenti

19-06-2024 05:38 PM

Flavio Sala

Abbecedario del Chitarrista Classico, abbellimenti,

A come Abbellimenti

Non si è più bravi se si inseriscono più abbellimenti possibili.

(tempo di lettura: 1 minuto)

 

Fino a tutto il periodo Barocco, molte Danze e Sonate (ad esempio quelle di Scarlatti) erano costituite da due parti ben distinte, di cui la prima un po’ più corta della seconda.

 

Spesso, entrambe la parti erano ripetute, vi era, cioè, un ritornello.

 

Nella ripetizione, per rendere tutto più bello e per tenere a bada la noia, l’interprete, a suo piacimento, inseriva delle decorazioni musicali che, in musica, vanno sotto il nome di abbellimenti, detti anche fioriture.

 

L’interprete sorprendeva gli uditori, dando prova del suo buon gusto, attraverso l’esecuzione di abbellimenti (acciaccature semplici, doppie e triple, mordenti, gruppetti e trilli), inserendoli nelle cadenze e nei finali. Meno frequentemente all’interno del brano (dipende dalla danza). Quindi, non a caso, né ovunque, né “dove le mani mi permettono di inserirli”. Tutto con bravura e molta parsimonia.

 

L'esecuzione degli abbellimenti differisce a seconda che si tratti della voce, di uno strumento a tastiera, ad arco o a corde (vihuela, liuto, eccetera).

 

Trascrivendo un brano da uno strumento a tastiera, ad esempio il clavicembalo, gli abbellimenti non saranno "uguali" a quelli di un brano trascritto dal violino. Nel primo caso, meglio eseguirli su due corde. Nel secondo, suonano meglio se fatti su una sola corda. 

 

E non si è più bravi se si inseriscono più abbellimenti possibili. Al contrario, meglio non farli. Si rischia di trasformarli in… abbruttimenti. 

 

Flavio Sala.

 

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