FLAVIO SALA

- chitarrista classico

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Un disco da ascoltare? Ecco "VOCI OLTRE" di Djelem Do Mar (Fabia Salvucci e Sara Marini)

28-09-2022 03:56 PM

Flavio Sala

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Un disco da ascoltare? Ecco "VOCI OLTRE" di Djelem Do Mar (Fabia Salvucci e Sara Marini)

Lo scorso 28 Agosto sono andato al Teatro Savoia di Campobasso ad ascoltare e vedere un concerto: MORABEZA della cantante Tosca.

Lo scorso 28 Agosto 2022 sono andato al Teatro Savoia di Campobasso ad ascoltare e vedere un concerto: MORABEZA della grande cantante Tosca. 

 

Avevo già avuto l'onore e il piacere di conoscere Tosca e suonare nella "Officina Pasolini" di Roma, in una splendida serata in tandem con Giovanni Baglioni, ma ancora non mi era capitato di vederla all'opera su di un palco. Quando ho visto la pubblicità del suo concerto, nell'ambito del Festival Sonika-Poietika, non ci ho pensato due volte: subito ho acquistato il biglietto!

 

E ho fatto non bene, BENISSIMO!

 

Erano secoli che non mi capitava una serata indimenticabile. Non uso spesso questo aggettivo, ma faccio un'eccezione perché Tosca è stata semplicemente fantastica. Nulla lasciato al caso: scenografia, luci, scaletta delle canzoni, arrangiamenti fini, il mobilio semplice ed accattivante, pieno di colori.

 

Un repertorio meraviglioso, perfettamente alternato, con parti strumentali e a cappella. 

 

E dei musicisti incredibili: Giovanna Famulari (voce, pianoforte e violoncello), Massimo De Lorenzi (chitarra), Luca Scorziello (batteria e percussioni), Elisabetta Pasquale (voce e contrabbasso, protagonista di una struggente "Manana" di Silvia Perez Cruz, che deve assolutamente registrare al più presto!) e quella che reputo la rivelazione della serata: Fabia Salvucci (voce, e che voce!, tamburi).

 

Un grande applauso a Tosca, anzi, un inchino, perchè non accade spesso che un BIG dia spazio a tutti i musicisti che stanno sul palco! Grazie, perchè ho potuto apprezzare il talento di tutti!

 

Fabia Salvucci mi ha riempito il cuore e la sua voce ha scaldato l'intero teatro. 

 

Tanto che, tornato a casa, non ho potuto fare a meno di scriverle per ringraziarla e per dirle che, dopo un concerto così, era impossibile prender sonno: avevo ancora l'adrenalina a palla!

 

La curiosità mi ha portato oltre, a cercare di più su questa cantante e, così, ho trovato e acquistato VOCI OLTRE, un disco in coppia con un'altra cantante che non ho avuto ancora occasione di incontrare e ascoltare dal vivo: Sara Marini.

 

Il duo si chiama DJELEM DO MAR. 

 

Ho ricevuto il disco qualche giorno dopo. L'ho ascoltato subito e continuo ad ascoltarlo. In auto, perchè adoro tenere la musica a tutto volume. 

 

Non sono un esperto di World Music, per cui mi limito a parlare, brevemente, delle sensazioni e delle emozioni che la musica di questo album mi suscita. 

 

La prima canzone, Khorogid Morodig, mi ha portato in una terra lontana, che non ho mai visitato. Stupenda la strumentazione e, il crescendo verso la fine, vorrei che non terminasse mai!

 

La seconda, A babbu mannu, mi riporta in Italia, in Sardegna precisamente, almeno per il testo. La musica è difficile da catalogare e, siccome odio etichettarla, non ti dico nulla: ascoltala. 

 

Un accordo di Sol Maggiore introduce il terzo brano: A zoì pali. Una voce di uomo comincia per poi passare le parole a Fabia e Sara e l'atmosfera è decisamente diversa, più calma, lenta, quasi una ninna-nanna.

 

Dilmano Dilbero è incatalogabile, ma quel tamburo all'inizio crea una forte tensione e l'intervallo di quarta intonato dalle voci danno il via a quella che sembra una lontana preghiera. Sonorità e cromatismi da brividi!

 

Gole Gandom non ho idea di che cosa voglia significare, ma la sola voce mi ricorda un cantante della Georgia che ascoltai in una cena in Russia: rimasi sbalordito dai suoni che riusciva ad emettere. E qui le cantanti non scherzano mica!

 

La sesta canzone, in lingua italiana, è Se guardi qui. Non so quante volte l'abbia ascoltata. Tratta di temi attualissimi: gli immigrati e la disoccupazione in Italia. Sonorità più moderne, che sfociano in un ritmo sfrenato. Ce ne fossero di canzoni così!

 

Ena Dio Tria mi presenta alla bellissima Calabria. Per fortuna, nel booklet allegato al disco ci sono tutte le traduzioni. Vuoi conoscerle? Compra il disco qui ;)

 

Verso la fine del disco, c'è Ey gome. Su un testo di Rumi. E' una canzone potente, con un ritmo irregolare.

 

La vita oltre: qui si blocca l'orologio. L'ho ascoltata, a ripetizione, mentre tornavo dal Conservatorio, da Foggia a Bojano. Un'ora e venti minuti no-stop. Perchè è troppo bella ed è la mia preferita. Le prime note ti trasportano e quel ritmo particolare è pungolante. La voce di Fabia che canta

 

via da qui ci sarà

almeno un po' di poesia

qui non è casa mia

 

è troppo dolce. E mentre scrivo, l'ascolto ancora e ancora :) Incisiva la voce di Sara! C'è tanta fierezza nel testo e nella musica, popolare ma con sonorità moderne. Mi ricorda "Anime Salve" del grande Faber. Dico bene? :) Vogliamo parlare di quel fantastico riff della chitarra che comincia a 3'40''? STU-PEN-DO! E' proprio lì che alzo il volume e non basta mai! 

 

La penultima canzone dell'album proviene dal Brasile: Negrume da Noite, scritta da Paolinho do Reco. Grazie per avermelo fatto conoscere. 

 

E una canzone in siciliano, che parla dell'amore delle mamme, incondizionato, incommensurabile (L'amori di na matri), chiude questo meraviglioso disco che ti consiglio di ascoltare.

 

Anzi, che ti raccomando di ascoltare!

 

Un album di qualità, fatto bene, registrato e missato perfettamente. Una boccata d'aria per me che ho ascoltato migliaia di dischi e niente del genere: VOCI OLTRE.

 

 

Complimenti a tutti i musicisti che hanno reso unico questo lavoro discografico:

 

Lorenzo Cannelli – pianoforte, laouto cretese, symphonia medievale, voce
Paolo Ceccarelli – chitarra elettrica, chitarra classica, cavaquinho
Franz Piombino – basso elettrico, basso fretless
Michele Fondacci – batteria, percussioni

Pietro Cernuto – zampogna, friscaletto, voce
Theodoro Melissinopoulos – voce
Stefano Saletti – bouzouki, gambrì
Pejman Tadayon – daf, kamancheh, ney, setar
Alessia Salvucci – tamburi a cornice

 

Arrangiamenti: Djelem do Mar
 

Arrangiamenti vocali: Sara Marini e Fabia Salvucci
 

Composizioni originali: Lorenzo Cannelli, Sara Marini, Fabia Salvucci
 

Autori dei testi originali: Riccardo Tordoni, Pietro Cernuto, Theodoro Melissinopoulos
 

Registrato e mixato da Walter Lanzara presso Al Fondino Studio – Gubbio


Mastering – Fabrizio De Carolis presso Reference Mastering – Roma


Etichetta – Maremmano Records
 

Grafica – Manuela Huber
 

Foto e concept – Isabella Sannipoli
 

Traduzioni testi – Federica Mauri

 

Produttore artistico Stefano Saletti

 

Se capita dalle tue parti, non perdere l'occasione! Io non vedo l'ora che vengano in Molise e dintorni.

 

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Un abbraccio e buon ascolto!

Flavio Sala.

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